Spesso ci si ritrova, senza volerlo, a interpretare un ruolo, costretti dentro una parte che troviamo soffocante, limitante.
A volte diventiamo come degli oggetti, riposti automaticamente in uno scaffale, in una posizione ben precisa secondo un processo che sembra ripetersi sempre allo stesso modo.
E così diventa comprensibile voler fuggire, per sottrarsi da questi meccanismi, magari cercando anche di riconoscere in anticipo quelle dinamiche preparatorie che sembrano sopraggiungere in modo inarrestabile.
Ti sei inscatolato da solo o ti sta inscatolando qualcun altro?