Una riflessione rivolta a quell’inquietudine particolare e profonda, che forse rappresenta la vera peculiarità della nostra natura umana. Come un vago senso di insoddisfazione e incompiutezza che risiede nelle corde più intime di ciascuno, una sete d’infinito che accompagna silenziosamente le nostre vite e che può diventare, a seconda delle circostanze, un’opportunità cruciale di consapevolezza o un presupposto critico di chiusura.