Riflessioni sui timori e sulle relative inquietudini umane nell’era dell’accesso (e del rumore). Da una parte, la diffusione su scala globale delle tecnologie web ha permesso a miliardi di persone di accedere a una quantità potenzialmente infinita di informazioni in qualsiasi momento e luogo (portando la mole di dati che quotidianamente siamo chiamati a gestire ad assumere spesso dimensioni che vanno ben oltre le nostre naturali capacità attentive). Dall’altra, i mass-media cavalcano l’economia dell’attenzione, sfruttando le notizie “negative” come casse di risonanza per aumentare lo share. Quali ripercussioni sull’essere umano? Come affrontare queste dinamiche?